
Molti non ci credono, ma forse il lavoro più difficile tra tutti è fare i genitori. Soprattutto quando ci si ritrova a dover insegnare ai bambini come comportarsi e a dover vivere da parte loro atteggiamenti di rifiuto.
Si, perché non è facile educare i propri figli e, certe volte, neanche capirli.
Vi è mai capitato che si rifiutassero di ascoltarvi, di fare qualcosa o che si trattenessero, ad esempio, dal fare i bisogni? Vi siete mai chiesti perché?
Ecco, noi siamo qui per darvi una mano a capire, con maggior chiarezza, il motivo che spinge i vostri bambini a non voler fare la cacca e a darvi qualche consiglio utile su cosa fare in questi casi.
Sappiamo che la paura può, a volte, essere così tanta che ci si ritrova a sognare la cacca, ma se ci basiamo sul significato dato da Oroscopissimi, questa visione onirica non può che essere di buon auspicio.
E noi vogliamo portarvi fortuna e ottimismo con i nostri suggerimenti.
Se siete curiosi continuate a leggere questo articolo.
Perché i bambini si rifiutano di fare la cacca
Il periodo vissuto dai bambini durante il passaggio dal pannolino al vasino e, quindi, all’utilizzo della mutandina non è sempre così facile. Ciò che da questo momento può derivare è una forma di rifiuto dei propri figli a voler fare la cacca, in quanto si sono andate a modificare alcune abitudini ormai consolidate, spesso difficili da accettare.
Ma perché si manifesta questo atteggiamento?
I motivi che spingono i bambini a manifestare una forma di opposizione nel fare i propri bisogni sono diversi. Bisogna innanzitutto verificare se questo problema ha una causa medica che gli provoca costipazione e stitichezza.
Se siete convinti del fatto che il “non fare la cacca” non derivi da patologie, allora bisognerà andare ad indagare su motivazioni di natura emotiva o psicologica.
Molto spesso i bambini impegnati nel gioco, pur avendo lo stimolo, considerano uno spreco di tempo abbandonare ciò che stanno facendo per andare sul vasino a fare la cacca. Questo li porta quindi a trattenere per diverso tempo le feci.
Oppure, l’idea di andare a fare i propri bisogni in bagno e vederli evacuare rappresenta per loro una perdita, qualcosa che di loro va via.
Questa non è una banalità e diversi studi lo hanno dimostrato.
Durante l’arco di tempo che va dai 2 ai 3 anni, periodo durante il quale in genere viene tolto il pannolino, il bambino sta vivendo quella che Freud chiamava “Fase anale”, ovvero lo stadio della vita in cui i più piccoli trovano piacere attraverso le attività sfinteriche.
Nel corso di questa fase i propri figli non provano imbarazzo per le proprie feci e il loro odore, ma vivono l’atto della defecazione in modo molto naturale, tanto da considerare i loro escrementi come una parte del corpo. Inoltre, essendo questi il primo elemento che riescono realmente a controllare hanno la libertà e la facoltà di decidere se trattenersi o espellere definitivamente le feci.
Il controllo degli sfinteri rappresenta, quindi, per i più piccoli un’esperienza di completa autonomia ed in più è legato ad un senso di sicurezza: più riescono a trattenersi e ad evitare di fare i propri bisogni, più sono sicuri che niente di cattivo possa accadergli.
La defecazione per il bambino è il modo che ha per esprimere molti dei suoi stati emotivi. Perciò se vostro figlio si trattiene è perché sta cercando di comunicarvi qualcosa, non sottovalutate questo aspetto.
Cosa fare se i bambini i rifiutano di fare la cacca
Vedere i propri figli rifiutarsi di fare la cacca, può essere per un genitore molto preoccupante e frustrante, ma la prima cosa da fare è non allarmarsi ed evitare di arrabbiarsi, in quanto un atteggiamento negativo da parte di un adulto potrebbe peggiorare la situazione e spingere il bambino a ribellarsi.
È vero, la situazione potrebbe essere difficile da gestire, ma mantenendo la calma tutto può essere risolto.
In questi casi, la prima cosa da fare è confrontarsi con il pediatra di fiducia, spiegare a lui la situazione e chiedere qualche consiglio per risolvere il problema. Un buon medico vi sarà sicuramente d’aiuto e vi spiegherà nel dettaglio la questione.
Chiedere ad un medico specializzato è sempre la cosa migliore da fare, ma comunque vogliamo qui darvi qualche suggerimento per migliorare l’evacuazione di vostro figlio/a e stimolarlo a defecare.
La prima cosa da fare è cercare di ristabilire la regolarità intestinale del bambino. Un metodo è effettuare un clistere una volta al giorno, per una settimana e con caduta costante, così che lo stimolo e le attività sfinteriche avvengano in maniera costante, eliminando eventuali problemi di stitichezza che potrebbero derivare dal trattenersi.
Se il bambino ha problemi a defecare correttamente a causa di feci troppo dure che causano dolore, allora sarà il caso di richiedere al proprio pediatra il prodotto omeopatico più adatto che aiuti a rendere le feci più molle. In questo modo il bambino potrà fare la cacca con più facilità e non temere di provare dolore durante l’espulsione degli escrementi.
Infine, per favorire maggiormente lo stimolo della defecazione sarà utile agire sulla dieta del bambino, rendendola più equilibrata e ricca di fibre. Questo aiuterà a ristabilire la regolarità intestinale e faciliterà l’attività sfinterica.